Autore: Giuseppe Natrella
Fonte: Gazzetta del Sud
Data: 14/06/2011
 

GIZZERIA - Non si ferma il contrastato all'inquinamento ambientale nel comprensorio lametino da parte dei carabinieri che, in collaborazione con la Procura della Repubblica, da tempo stanno attuando verifiche per tutelare la salute pubblica, garantire sicurezza e prevenire i danni con l'aiuto tecnico dei militari del Noe.
Attività di controllo che ha permesso ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico del comando Provinciale con quelli della stazione di Gizzeria Lido di sottoporre a sequestro, un depuratore. Il destinatario del provvedimento è il comune di Gizzeria, al quale appunto è stato sequestro l'impianto ubicato in località Campoienzo. Sequestrata anche l'intera area di pertinenza.
Il provvedimento è stato eseguito ieri pomeriggio al termine di una intesa attività di verifica che ha permesso agli uomini del Noe e della stazione di Gizzeria Lido, di scoprire che gli scarichi dei liquami fognari di Gizzeria e quelli di località Campoienzo, scaricavano nel torrente Casale senza filtraggio depurativo.
Una situazione d'emergenza che il sindaco dovrà affrontare con tempestività per risolvere un problema molto attenzionato dalla procura lametina, che già nel passato ha disposto altri sequestri.
Il sindaco è stato denunciato all'autorità giudiziaria per avere deturpato l'alveo del torre Casale con continui scarichi di liquami fognari non depurati. Denunciato anche il responsabile dell'area tecnica del comune. I carabinieri hanno scoperto che in località Fuscia - Fornelli, zona corrispondente all'area destra del torrente Casale, scarica un collettore fognario che convoglia i liquami delle abitazioni sovrastanti. Collettore dal quale fuoriuscivano copiosamente i liquami fognari che sprigionavano fetori, classici dei reflui fognari non depurati.
Ma oltre a scoprire che nel fiume scaricavano condotti fognari non depurati gli uomini dell'Arma nella loro azione di verifica e riscontro nel territorio oggetto delle indagini hanno scoperto che il depuratore di contrada Campoienzo, ubicato nella parte sinistra del torrente Casale, era completamente fermo: i liquami che confluivano, a causa della completa saturazione delle vasche, tracimavano interessando inevitabilmente i terreni attorno al depuratore stesso. A causa della pendenza dei terreni confluivano nel torrente Casale.
Sulla base dei riscontri e del fatto che l'ente locale ha completamente abbandonato la gestione dell'impianto di depurazione i carabinieri del Noe, comandanti dal capitano Gerardo Lardieri, e il maresciallo, Giuseppe Lucchese, comandante della stazione di Gizzeria Lido, hanno deciso di redigere un verbale di sequestro dell'impianto di depurazione e dell'intera area.
Il provvedimento è stato trasmesso attraverso l'informativa di reato alla procura della Repubblica lametina. Non è la prima volta che un depuratore degli scarichi fognari viene sottoposto a sequestro dai carabinieri.

Nei mesi scorsi gli uomini del Noe e della Compagnia lametina hanno anche sottoposto a sequestro oltre settanta aziende, per un valore di circa 50milioni di euro, per questioni di depurazione. L'ultima azione infine quella di ieri pomeriggio. Non si ferma, quindi, il contrastato all'inquinamento ambientale nel comprensorio di Lamezia Terme da parte dei carabinieri.